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Body shaming

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La psicologa di Tice, Maria Clara Cavallini parla di Body Shaming, fenomeno diffuso tra i giovani che si riferisce alla presa in giro di alcuni ragazzi o ragazze per aspetti legati alla fisicità. Le prese in giro più tipiche riguardano peso, altezza, forma del viso, delle orecchie o del naso. Quando il nostro corpo è preso di mira, soprattutto in un periodo delicato e ricco di insicurezze come la pre-adolescenza, non è facile mantenere una buona autostima o una solida rete sociale.
Sembra, come sempre, rilevante il ruolo dei genitori: il loro atteggiamento nei confronti dei social dovrebbe seguire due orientamenti:
1) Preventivo, modellando i giovani a un sistema valoriale che non coinvolga solo l’aspetto fisico, ma anche ironia, rispetto, leggerezza e saper riconoscere i propri punti di forza e le proprie debolezze.
2) Di “mediazione aperta” o “attiva”, cercando di mantenere un dialogo con il proprio figlio o figlia su tematiche legate ai social, riflettendo insieme, per esempio, sulle scelte di un personaggio pubblico, sui commenti spesso feroci di altri utenti, su “come ti saresti sentito/a tu al suo posto”.

Il body shaming è uno dei tanti rischi in cui è possibile che un giovane si imbatta su internet, sia come vittima che come perpetratore, anche inconsapevole, di commenti offensivi.
Trasparenza, apertura e dialoghi sinceri, sebbene tendano a diminuire con il crescere dei ragazzi, sono modi strategici per proteggerli da questa eventualità o dalla sofferenza che ne consegue.
Mi spiego meglio, non si può evitare che un figlio soffra, ma si può evitare che ne soffra in silenzio.
Gli eventi negativi possono accadere, ed è giusto che loro lo sappiano con modalità adatte alla loro età, ma è anche importante stimolarli a trovare i lati positivi che la vita reale e il web possono offrire loro.